I 6 motivi per scrivere articoli più lunghi

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Scrivere articoli lunghi può rivelarsi a volte una chimera. Ci sono giorni in cui la creatività sembra svanita nel nulla e scrivere articoli sul blog può diventare il mestiere più pesante del mondo.

L’energia creativa di cui vai di solito fiero si è improvvisamente vaporizzata e questo potrebbe essere un motivo in più per mantenere gli articoli brevi e concisi, cercando di preservarne la qualità.

Non serve che lo sottolineiamo, sai già che questo è un approccio sbagliato. La strada giusta da percorrere? Seguire il consiglio degli esperti. Le ultime linee guida degli specialisti SEO più autorevoli raccomandano testi tra le 1000 e le 2000 parole, meglio se più vicini al secondo numero.

Scrivere articoli lunghi e di qualità non è poi così difficile. Anzi! Tagliare può sembrare la scorciatoia, ma non sempre facilita le cose. Quali sono le motivazioni che possono portarti a scrivere articoli più lunghi?

Continua a leggere i loro vantaggi!

I vantaggi derivanti dalla produzione di articoli più lunghi

Scrivere post lunghi ci dà maggiori opportunità di coinvolgere il nostro pubblico, di aumentare le visualizzazioni e di farci conoscere a nuovi segmenti di potenziali clienti. Queste opportunità si concretizzano in maggiori chance di convertire i lettori in lead e, di conseguenza, più possibilità di contatti da trasformare in clienti.

I 6 vantaggi di scrivere articoli più lunghi

1. Possiamo parlare di più argomenti

Nell’odierno mare magnum di contenuti, produrre un classico post di 400 parole potrebbe risultare del tutto inutile. Scrivere post corti non ti permette di approfondire la tua argomentazione e far capire alle persone il tuo livello di competenza.

Nel nostro caso, ad esempio, riteniamo fondamentale descrivere perché utilizziamo determinati strumenti, strategie, tattiche e tecnologie per mettere al corrente i nostri potenziali clienti del valore aggiunto che offriamo.

Sarebbe molto difficile (anzi, quasi sempre impossibile) condensare il tutto in poche centinaia di parole! Meglio non correre il rischio di banalizzare argomenti importanti.

2. Possiamo farci sentire da più persone

Non limitarsi ad un modello di scrittura, mantenendo sempre lo stesso stile stile e la stessa lunghezza, può permetterti di raggiungere molte più persone. Scrivere di più permette di toccare esigenze diverse e dare soluzioni a più fasce di pubblico.

Ma attenzione a non appesantire il tuo discorso. La lettura online è un’azione veloce e, alle volte, superficiale. Viene fatta soprattutto da smartphone e lo scroll può essere pericoloso per l’attenzione.

Qual è la prima cosa da fare in questi casi? Trovare argomenti interessanti; questo aumenterà le possibilità che il tuo articolo venga letto. Per trovare qualcosa di cui parlare, puoi usare Buzzsumo, l’ideale per trovare l’ispirazione.

3. Scrivere articoli più lunghi ti permette di aumentare la permanenza sul sito

Tutti gli studi di settore (tra questi c’è anche quello di Medium) concordano che la lunghezza ottimale per attrarre i lettori per un tempo considerevolmente lungo è tra le 1400 e le 1700 parole. 1600 sembra essere il numero di parole ottimale.

Non dimenticare che l’attenzione delle persone tende a calare dopo i primi 7 minuti. Quindi, un testo eccessivamente lungo potrebbe determinare una certa pesantezza.
Ma lunghezza e interesse possono anche essere un’accoppiata vincente.

Scrivere articoli più lunghi, infatti, costringe ad andare più in profondità negli argomenti e a produrre un pezzo di sostanziale valore per il nostro pubblico. Le tendenze del momento e le statistiche mostrano inequivocabilmente come i lettori siano effettivamente attratti da articoli più lunghi proprio perché vogliono, tra i vari motivi, leggere qualcosa di sostanzioso.

Attenzione però: la quantità non deve andare a discapito della qualità. Se il contenuto è ben scritto e risponde davvero alle esigenze informative dei lettori, quest’ultimi saranno invogliati a rimanere sulla pagina e terminare la lettura anche di fronte ad articoli superiori alle 2000 parole.

4. Non dimenticare i link: c’è spazio anche per loro

Più testo abbiamo, più aumenta l’ispirazione per un buon Link Building. La possibilità di creare collegamenti interni ed esterni tra i vari argomenti e attività aiuta a creare una catena di condivisione di risorse. Avrai modo di ampliare il range informativo includendo qualcosa d’altro all’interno del tuo articolo.

5. I contenuti più lunghi portano più lead

Il team di marketing di Curata ha utilizzato la propria piattaforma di Content Marketing per analizzare i contenuti sul proprio blog. Attraverso questa analisi hanno scoperto che i contenuti più lunghi generano in media 7 volte più lead dei contenuti più brevi.

Hanno quindi adeguato la propria strategia di Content Marketing portando la maggior parte delle loro risorse verso la creazione di contenuti di qualità e di lunghezza maggiore. Ecco la loro tabella che dimostra questo trend:

Infografica avuta per gentile concessione di www.curata.com

6. Contenuti più lunghi ricevono maggiori backlink e condivisioni

Grazie al coivolgimento di più lettori, i contenuti più lunghi ricevono solitamente maggiori link e citazioni da parte di altri blogger. Moti blog e siti che trattano argomenti pertinenti saranno maggiormente invogliati a condividere il tuo contenuto per offrire letture di qualità ai propri lettori.

Questo instaurerà un circolo virtuoso, poiché un numero maggiore di persone visiterà il sito. Inoltre, il tuo blog guadagnerà preziosi backlink naturali, con conseguente aumento della reputazione e del punteggio SEO. Grazie a tutti questi benefici, il contenuto avrà maggiori chance di divenire un ever green.

Ecco le prove!

Le statistiche pubblicate su Google PageRank non lasciano dubbi: la Top 10 dei risultati di ricerca è dominata, in media, da articoli sopra le 2000 parole!

UNA NOTA FINALE

Neil Patel mette in luce come sia complicato cercare di rispondere alla domanda su quale sia la lunghezza ideale per un articolo. Troppe variabili in gioco: qualità del contenuto, tipo di settore e autorevolezza di chi scrive…giusto per citare le principali.

Seth Godin a volte pubblica post che hanno meno di 60 parole. Spesso scrive vere e proprie “pillole”, messaggi comunicativi rapidi e di impatto.
Ma, per quanto ci riguarda, è l’eccezione che conferma la regola.

Le statistiche parlano chiaro e la nostra attuale esperienza lo conferma: i contenuti, per essere realmente informativi, hanno bisogno di spazio. Lo stesso Google dà un maggior valore ai post lunghi, poiché li considera autorevoli.

Questo articolo ha risposto alla tua domanda su quando devono essere lunghi i tuoi articoli? Faccelo sapere in un commento 🙂

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