Le 5 regole SEO che devi assolutamente conoscere

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Se vuoi costruire qualcosa che duri, devi iniziare dalle fondamenta

Prima di descrivere le 5 regole SEO che spesso vengono ignorate, vogliamo iniziare questo articolo con una semplice domanda: avete mai visto una casa senza fondamenta? Un’immagine del genere non dà sicuramente una sensazione di solidità, anzi …

Lo stesso vale per la SEO.

Spesso riceviamo richieste da parte di aziende che ci chiedono di implementare la SEO nella loro strategia di Web Marketing. Ma lo sviluppo di una strategia SEO, come sappiamo, deve essere preceduto da un approfondito audit che metta in luce eventuali criticità e punti di forza del sito web in questione. Uno dei problemi che maggiormente riscontriamo durante la fase di analisi è la mancanza di una base solida su cui costruire una strategia SEO che funzioni.

Ricapitolando: prima di pianificare un buon piano SEO assicurati che il tuo sito sia in grado di supportare e di sfruttare i benefici derivanti da nuove implementazioni.

Controlla l’architettura del tuo sito, il modo in cui hai costruito le pagine e l’organizzazione dei tuoi contenuti. Tutto deve essere in linea con le modifiche che una nuova strategia di azione potrebbe richiedere.

Tra le varie regole SEO, questa è la premessa di qualsiasi progetto online.

Prima ancora delle regole SEO, impara a coinvolgere il tuo pubblico

Tempo fa, SEMRush ha prodotto uno studio sui fattori di classificazione che più influenzano il posizionamento organico dei siti sui motori di ricerca. I risultati sono stati sorprendenti e hanno sollevato un dibattito molto acceso nella comunità SEO.
I dati, infatti, hanno mostrato come perfino l’utilizzo delle parole chiave sembra abbia meno valore SEO rispetto ad altri fattori basati sul coinvolgimento degli utenti.

regole seo

Queste informazioni ci suggeriscono un aspetto sorprendente: la pubblicazione di contenuti coinvolgimenti può influenzare il posizionamento di un sito web, anche più dell’ottimizzazione dei suoi aspetti tecnici.

Quindi l’architettura del sito non conta più come prima? Le regole SEO sono da riscrivere?

Non proprio. Come sempre, i dati devono essere interpretati ed elaborati considerando tutti gli aspetti in gioco.

È probabile che la cosa non riguardi quei siti che hanno già raggiunto una certa authority. Diversamente, per i siti più piccoli e che stanno ancora costruendo le proprie fondamenta, questo è un punto cruciale.

Le 5 regole SEO che non puoi ignorare

La maggior parte delle persone ha una certa familiarità con i concetti che stanno alla base della SEO: parole chiave, backlink e frequenza di rimbalzo non sono più un mistero nemmeno per i neofiti. Ma cosa bisogna fare per saperne davvero sulla SEO? Aggiornarsi e approfondire senza sosta.

Fedeli a questo importante principio, in questo articolo abbiamo voluto farti un regalo: ecco le 5 regole SEO che spesso vengono sottovalutate e che invece vale la pena approfondire.

1. Architettura del sito

L’architettura del sito continua ad essere un elemento molto importante. La mancata attenzione a questo punto potrebbe vanificare le tue future strategie di posizionamento.

Per chi non è un mago della UX (User Experience), l’impostazione strategica di una mappa del sito potrebbe essere un’impresa non da poco, soprattutto se il sito è di grandi dimensioni. La prima cosa che devi fare è quindi controllare l’architettura del tuo web assieme ad un esperto del settore. Non rispettare questa regola potrebbe vanificare i tuoi tentativi di posizionamento anche attraverso campagne online a pagamento.

Sappi che lo vediamo, il tuo sguardo di fronte al pericolo di dover “ricominciare da capo”. Tira pure un sospiro di sollievo: nella maggior parte dei casi, non è necessario buttare via tutto. Un’analisi SEO potrà aiutarti a capire quali sono le risorse riutilizzabili e come impostare gli interventi.

Fai attenzione

Un sistema per dire a Google quali pagine web leggere è anche il file robot.txt
Questo file permette di indicare ai motori di ricerca che cosa scansionare e restituire all’utente.

Ma anche robots.txt, nonostante la sua indubbia utilità, può essere un’arma a doppio taglio se usata in modo errato. Bloccare le directory che contengono contenuti utili e backlink di qualità, ad esempio, potrebbe essere controproducente. Anche toccare codici e file senza saper bene cosa si sta facendo è molto pericoloso. Se non sai farlo, ti consigliamo di non improvvisare e di affidarti ad un buon professionista SEO.

2. Tra le regole SEO, l’importanza dei metadati

Passiamo alla seconda delle nostre regole SEO spesso ignorate.
Questa piccola ma importante legge della SEO viene molte volte ingnorata, un po’ per negligenza o per mancanza di competenze.

I metadati sono una sorta di etichette utili a indicare al motore di ricerca la pertinenza dei tuoi contenuti rispetto a quanto promesso nel codice della pagina e nel sito web. Esistono diversi tipi di metadati:

  • Descrittivi
  • Strutturati
  • Gestionali

Per le finalità di questo articolo parleremo solo delle prime due tipologie.

Metadati descrittivi

Si tratta di informazioni che descrivono il contenuto del tuo sito e possono fornire una prima indicazione di pertinenza rispetto a ciò che gli utenti, quindi gli spider dei i motori di ricerca, stanno cercando. Google e compagnia bella, a loro vota, restituiranno agli utenti un’anteprima della pagina del sito che meglio risponde alla loro richiesta.

Hai presente la meta description di Google? Si tratta di metadati descrittivi, al momento di un massimo di 155 caratteri, che vanno a finire negli snippet che contraddistinguono i risultati della SERP.

Anche se le meta descrizioni non sono considerate un fattore di ranking SEO particolarmente rilevante, è sempre importante curare con attenzione questa categoria di metadati. Una buona meta description può infatti influenzare in modo significativo il tasso di apertura del documento da parte degli utenti.

Metadati strutturati

I metadati strutturati sono uno delle regole SEO più ignorate e spesso confuse. È un vero peccato, dato che la loro corretta implementazione può essere di enorme aiuto nell’organizzazione logica dei contenuti. I metadati strutturati sono molto di più di un semplice meta tag HTML, poiché forniscono ai browser l’indicazione di come un contenuto debba essere mostrato all’utente.

Non vanno dunque confusi con i metadati descrittivi perché non descrivono cosa c’è nel contenuto ma indicano, invece, come tale contenuto possa essere utile agli utenti.

3. Velocità del sito

La velocità del sito è ormai diventata una regola SEO da mettere sul podio. Java e CSS interattivi possono dare un tocco di creatività e di estetica al sito, oltreché migliorarlo dal punto di vista grafico. Ma il loro utilizzo dovrebbe essere curato nei minimi particolari dato che questi file, quando non opportunamente compressi e ottimizzati, possono rallentare il sito.

Un sito lento è, molto semplicemente, un sito che non funziona. Da ormai quasi un decennio, Google ribadisce che la velocità del sito influenza pesantemente la SERP. Le persone vogliono tempi di caricamento quasi istantanei e un sito lento viene, nella maggior parte dei casi, abbandonato prima di essere caricato

Non a caso, i siti lenti presentano frequenze di rimbalzo nettamente superiori rispetto ai siti perfettamente ottimizzati. Google stesso non ha mai fatto mistero di voler dare la priorità a quei siti che soddisfano le ricerche degli utenti e che, al contempo, forniscono loro un’esperienza di navigazione gradevole. La velocità di caricamento è un parametro che gli utenti considerano ormai indispensabile ed è una regola SEO che non è più possibile ignorare.

Da luglio 2018 i siti lenti sono ancora più penalizzati

La velocità di caricamento di un sito è sempre più importante, soprattutto da luglio 2018. A partite da questa data, Google ha rilasciato nuovi aggiornamenti che hanno reso la ricerca mobile ancora più importante. La conseguenza indiretta di tale aggiornamento è che siti lenti e non ottimizzati perderanno sempre più posizioni nei risultati di ricerca (lo vedremo tra poco con la quinta regola SEO).

4. Schema di markup di dati strutturati

Oltre ai metadati, di cui abbiamo già parlato, le pagine web contengono anche elementi più piccoli chiamati micro-dati. Come possiamo descrivere i micro-dati? Per rispondere a questa domanda potrebbe essere utile confrontare la loro sintetica descrizione con quella dei metadati strutturati:

  • i metadati strutturati indicano ai motori di ricerca di cosa tratta la pagina;
  • i micro-dati strutturati rivelano quali elementi sono presenti nella pagina.

Da qualche anno a questa parte c’è una nuova arma nell’arsenale dello specialista SEO: Schema di markup di dati strutturati. Schema è il nuovo linguaggio di marckup che serve a dialogare con gli spider dei motori di ricerca.

I classici meta tag strutturati sono già in grado di indicare ai motori ciò che il tuo sito (o una singola pagina web) può offrire agli utenti. Schema ci mette qualcosa in più. Si tratta di una particolare tecnologia che fornisce micro-dati granulari e strutturati.

Schema offre una libreria incredibilmente ampia ma, proprio come accade con i meta tag, non è necessario applicare tutti gli elementi disponibili sul sito. La chiave per utilizzare Schema in modo efficace risiede nell’attenta valutazione di quali sono gli elementi più importanti da inserire in ogni singola pagina per massimizzarne l’efficacia in ottica SEO.

Anziché utilizzare vecchi trucchetti SEO poco efficaci, come ad esempio riempire un articolo con una determinata parola chiave, oggi è possibile usare uno schema di markup di dati strutturati per gestire i contenuti in modo efficiente.

5. Indicizzazione mobile-first

Da poco tempo Google ha lanciato la cosiddetta indicizzazione mobile-first. Si è trattato di una conseguenza logica ad un’evoluzione del mercato poiché, nel 2017, il traffico mobile ha superato per la prima volta il traffico desktop. Il 2018 e il 2019 hanno confermato che questa tendenza è ancora in atto e il mobile ha guadagnato ulteriore terreno.

Per questo motivo, Google ha rilasciato un importante aggiornamento per dare la priorità a quei siti che siano non soltanto mobile responsive (cosa ormai considerata scontata) ma che siano specificatamente ottimizzati per essere veloci e ben navigabili su dispositivi mobili.

In altre parole, se fino a poco tempo fa la creazione di un sito perfettamente ottimizzato per essere fruibile con il cellulare era una best practice da raccomandare, ora si tratta di un fattore da prendere in considerazione in maniera obbligatoria. Ecco dunque un’altra regola SEO che non è più possibile ignorare!

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In conclusione

Quando si parla di SEO dobbiamo considerare, come sempre, la complessità della materia. In questo articolo abbiamo voluto condividere queste 5 regole SEO per darvi un ulteriore spunto di riflessione che speriamo sia utile per le tue attività.

In MINT Solutions abbiamo a che fare con progetti SEO quotidianamente e se hai bisogno di un aiuto, siamo pronti a metterti a disposizione l’esperienza e la competenza di un team dedicato.

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